Alimentazione, salute e benessere: la meditazione.
Come ricaricare le energie con uno stato di intenso rilassamento.
Cari Amici, leggo molti articoli, in questi giorni, di come passare le ore di costrizione in casa, di cosa fare per trascorrere le ore, in attesa della sera.
Abbiamo trascorso ormai due mesi in”lockdown”, che per alcuni di noi non è ancora terminato, ora piano piano usciamo dal letargo, ci riaffacciamo alla Vita, con mille timori e molti dubbi e paure.
C’è chi ha imparato a cucinare, chi gioca, chi si è inventato nuovi hobby, chi litiga, chi si lamenta, chi studia, chi lavora, e c’è chi medita, c’è chi prega.
Sembra un concetto anacronistico, fuori moda, eppure io mi sono trovato, in questi giorni, a pregare, non sono esperto di meditazione, mi viene più facile recitare una preghiera, non necessariamente in ginocchio, questo no, ma raccolto nel silenzio, prima di pranzare, prima di studiare, mentre corro.
Ora che il tempo si è fermato, ora che sono costretto a rompere i ritmi scanditi della giornata, ho tempo!
Lo stress spesso rovina la nostra quotidianità e mette in pericolo il nostro equilibrio psicofisico. Imparare una tecnica per metterlo a freno è importantissimo, e la meditazione rientra tra queste. Dagli anni Cinquanta ad oggi sono stati pubblicati oltre 3.000 studi scientifici che hanno rilevato gli effetti fisiologici benefici della meditazione, e quindi della preghiera. Questa pratica antichissima regala grandi benefici, come è emerso al convegno su Scienza e Meditazione dal titolo “Scienza, fantascienza e trascendenza: medicina del corpo e dello spirito”, tenuto da Pier Franco Marcenaro, ex manager e oggi “ricercatore spirituale” presso il CNR. In sintesi, la meditazione:
- porta a uno stato di intenso rilassamento che permette all’organismo di “ricaricare letteralmente le energie”
- favorisce la gestione e lo smaltimento del carico di stress a cui siamo sottoposti
- attenua alcuni sintomi che possono avere anche origine psicosomatica quali pressione alta, tachicardia, emicrania, respiro affannoso
- aumenta e stabilizza sensibilmente il tono dell’umore
Con la meditazione la felicità arriva dall’interno.
“Lo scopo della meditazione è condurci a uno stato di profonda serenità, che non dipende più dalle condizioni esterne, ma da ciò che abbiamo realizzato interiormente, ciò che i latini definivano ‘ubicumque felix’ (ovunque felice)”, spiega Pier Franco Marcenaro. “La meditazione pone l’uomo in contatto col suo Sé più profondo, facendogli conoscere in modo sperimentale la propria entità spirituale. Praticata sotto la direzione di una guida adatta, l’essere umano attinge al serbatoio inesauribile della conoscenza, dell’armonia e della gioia cosmiche”.
Non è un caso che, soprattutto oltreoceano, grandi aziende come Apple, Google, Yahoo, McKinsey, IBM, Cisco offrano ai propri dipendenti corsi di meditazione, praticata ogni giorno anche dallo stesso Steve Jobs, il fondatore di Apple.
E io medito, e prego, prego e medito.
La meditazione, dicono ancora gli studi, è davvero potente: riduce la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna e il ritmo respiratorio, produce uno stato di rilassamento a livello cerebrale profondo ma diverso dal sonno, regola la produzione ormonale, principalmente di cortisolo, ormone dello stress, e incrementa l’attività elettrica del lobo prefrontale sinistro, ovvero la regione del cervello associata alle emozioni positive.
Swami Sivananda, nel libro Japa Yoga: A Comprehensive Treatise on Mantra-Sastra, scrisse:
“Le malattie croniche possono essere curate dai Mantra. Il canto dei Mantra genera potenti onde spirituali o vibrazioni divine. I mantra penetrano nel corpo fisico e astrale dei pazienti e rimuovono le cause alla radice delle sofferenze. Riempiono le cellule di puro Sattva o energia divina. Distruggono i microbi e vivificano le cellule e i tessuti. Sono i migliori e più potenti antisettici e germicidi. Sono più potenti dei raggi ultravioletti o dei raggi Roentgen”.
Un mantra è una combinazione di sillabe sacre che formano un nucleo di energia spirituale. Questo funziona come un magnete per attirare, o una lente per vedere le vibrazioni spirituali.”
Pregare come respirare può sembrare un modo di dire, ma se uno volesse andare alla radice del suo essere e si chiedesse: “Qual è il momento in cui il mio essere comincia ad articolare la preghiera?”, la risposta biblicamente esatta sarebbe questa: “Lo stesso istante in cui respiro”. Respirare è invocare la vita; respirare è il dono che Dio ci fa minuto per minuto da quella prima volta che ci ha creati. Questa è la nostra preghiera essenziale: si prega come si respira. Possiamo non rendercene conto, ma i santi hanno sperimentato proprio questa verità che li ha affascinati. All’inizio hanno cominciato come noi, faticosamente, moltiplicando atti e atteggiamenti (una preghiera, più preghiere, la giaculatoria, il pensiero rivolto a Dio), poi un po’ alla volta si sono resi conto che pregavano come respiravano.
Io non ho profondissime esperienze di preghiera. Ma una volta ho dato ascolto a una persona saggia che mi disse: “Se vuoi imparare a pregare, cerca di usare tutti i tempi intermedi (quello che normalmente chiamiamo ‘tempo perso’: il tempo in cui devi aspettare una persona che ritarda, il tempo in cui devi spostarti in macchina, il tempo in cui ti rechi da un luogo all’altro..); riempi di preghiera quei tempi che si chiamano di solito ‘tempi morti’ e fà che diventino ‘tempi vivi’ “. Non ci voleva molta bravura a farlo. Solo un po’ di costanza.
Noi uomini siamo tutti “esseri che pregano”, consapevolmente o inconsapevolmente.
Tuttavia la “coscienza di pregare” e il “volerlo fare” restano fattori determinanti, perché è anche necessario “pregare come si ama: con tutto il proprio essere”.
Come lo yoga insegna, nei mantra sono coinvolte energie sottili che non possono essere indagate a fondo dalla scienza, nonostante ciò nel 2001 un gruppo di ricerca guidato dal Prof. Luciano Bernardi, per una fortunata coincidenza, scoprì che recitare la preghiera Ave Maria in latino e il mantra “om mani padme hum” rallenta la respirazione a quasi esattamente 6 respirazioni al minuto: 6 respiri ogni minuto, ovvero 6 inspirazioni e 6 espirazioni ogni minuto, sono realmente dei numeri magici! Vediamo perché: è stato dimostrato che la variabilità della frequenza cardiaca (in inglese: heart rate variability, HRV) è massima quando la respirazione rallenta nell’intervallo delle basse frequenze, in particolare a 0,1 Hz (equivalente a 6 respiri / min).
La HRV è controllata dal sistema nervoso autonomo (SNA) ed è il fenomeno fisiologico di variazione dell’intervallo di tempo tra i battiti del cuore.
La HRV è un modo interessante e non invasivo per identificare gli squilibri del SNA: se il sistema di una persona si trova spesso in modalità “attacco o fuga” ovvero sotto stress cronico, la HRV è bassa, se è in uno stato più rilassato, la HRV è alta. In altre parole, più il SNA è in salute, più velocemente il cuore sarà in grado di “cambiare marcia”, mostrando maggiore flessibilità e adattabilità, ed essere quindi maggiormente resistente agli stress. Una bassa HRV è associata ad un aumentato rischio di morte e malattie cardiovascolari.
Quindi, per apportare beneficio al SNA e di conseguenza all’intero organismo, oltre che cercare di modificare alcune cattive abitudini (dieta malsana, relazioni malsane, isolamento o solitudine e mancanza di esercizio fisico) possiamo agire lavorando sul respiro!
E quale è il modo più semplice e divertente per farlo? Recitando mantra! O recitando preghiere.
I nostri antenati, in ogni parte del mondo, recitavano spesso i mantra. Lo facevano perché la loro recita creava in loro uno stato di benessere.
Oggi conosciamo alcuni dei meccanismi che danno ai mantra questo benefico potere, come la modulazione del respiro, ma tanti altri ci sono ancora ignoti. Verosimilmente fra i meccanismi ignoti rientrano gli effetti epigenetici e di rallentamento delle fluttuazioni mentali durante la preghiera o la recita dei mantra.
Ecco, era solo una riflessione, ora che abbiamo tanto tempo.., non perdiamo questa abitudine, diamoci ogni giorno qualche piccola pausa per scaricare la mente, per allontanare la paura o la solitudine….,ci aiuterà a ritrovare equilibrio, serenità e ottimismo.
Dott. Luca Maria Pinoli
Medico Chirurgo – Omotossicologia – Discipline Integrate – Dieto-terapia Bionutrizionale
Specialista in Odontostomatologia
Mobile: +39 331 6713904
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