Annalisa Minetti: “La disabilità, quando viene spettacolarizzata, mi infastidisce”
“Ha fatto della cecità uno stimolo per crescere e diventare più forte, ma occhio a definirla un supereroe“
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La cecità mi ha donato tantissime virtù che probabilmente non avrei scoperto da normodotata e quindi da vedente”, così Annalisa Minetti ai microfoni dei Lunatici, su Rai Radio2.
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Uno stimolo per trovare la forza, dunque, ma guai a definirla come un supereroe, anzi, in questo è polemica: “La disabilità oggi molto spesso viene spettacolarizzata e questo a me un po’ infastidisce. I media raccontano noi disabili come se fossimo dei supereroi.
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Non è così. La disabilità è un grande dolore, però è un disagio che fa crescere. Al mio dolore ho dato una responsabilità: mi fa male, ma deve anche aiutarmi a far capire alle persone a saper gestire il dolore, che ti forma, che ti dà tantissimo se riesci a superarlo”.
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Miss Italia nel 1997, il Festival di Sanremo l’anno dopo, Annalisa Minetti ricorda con il sorriso quel periodo: “Ricordo Mirigliani, ha creduto tantissimo in me, mi fece cantare con Fabrizio Frizzi nell’ultima puntata, mi fece dire che avrei voluto andare a Sanremo e il giorno dopo avevo la Sony Music dietro la porta. Frizzi era una persona molto intensa, profonda, onesta, leale, quando lo incontravi sentivi di poterti davvero fidare ed affidare.
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Era meraviglioso. L’ho vissuto con incoscienza e sfacciataggine. Non avevo paura delle persone perché non le vedevo, riuscivo ad isolarmi, mi sono divertita, era un momento spensierato. Dovevo fare bella figura per convincere mio papà che fino a quel momento continuava a chiedermi quale lavoro volessi fare”.
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E quel Sanremo lo vinse: “Vinsi sia nei giovani che nei big perché quell’anno c’era un regolamento speciale che permetteva alle nuove proposte di competere anche con i grandi. Per me sarebbe stato meglio vincere solo tra le nuove proposte, così non avrei bruciato le tappe.
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Avrei potuto vincere tra i campioni l’anno dopo, l’avrei preferito. Arrivando dal giorno prima tutte le persone che si erano conquistate con gli anni il titolo di big mi guardavano come a chiedersi che cosa volesse questa ragazza appena arrivata. Non è stato semplice.
.Poi c’erano le aspettative. Mi dicevano che ero la nuova Laura Pausini o la nuova Celine Dion. Ero peggiorata caratterialmente, non mi piaceva l’attenzione che c’era nei miei confronti.
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Annalisa Minetti sta lavorando a un nuovo album
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La musica è sempre stato il suo grande amore, anche se lo sport le ha dato di più. “Musicalmente non ho fatto tutto quello che volevo – ha spiegato – Non posso rimproverarmi nulla, tutto quello che ho fatto l’ho fatto toccando i podi più alti.
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Nello sport ho realizzato più cose, lo sport è molto meritocratico, lo sport fa vincere chi arriva prima, non esistono facilitazioni. Nella musica invece non dipende tutto da te.
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C’è un insieme di cose diverso. Forse nella musica qualche rimpianto ce l’ho, ma sto ricostruendo a piccoli passi la mia carriera, sto lavorando a un disco che per me sarà molto importante”.
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Articolo di Today, consultabile in forma integrale tramite il seguente link:
https://www.today.it/donna/storie/annalisa-minetti-disabilita.html
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