Che fine hanno fatto i bambini dei film?
Famosi e fortunati da piccoli, un po' meno da grandi
La vita dei baby attori non è sempre semplice (anzi, quasi mai). Sono infatti poche le micro star che riescono a mantenersi sulla strada del successo anche da grandi. Alcune evoluzioni poi, sono addirittura tragiche.
Ecco alcuni esempi:
Toby Froud, apparso in Labyrinth addirittura con David Bowie, è rimasto nel mondo del cinema con sporadiche e dimenticabili apparizioni.
Will and Hank Deutschendorf apparvero in Ghostbuster entrambi nei panni del piccolo Oscar. Dopo il grande successo del film i due aprirono una scuola di Karate e, tristemente, Hank scomparve nel 2017 a soli 29 anni.
TJ Kuhn interpretò il bambino rapito da Nicolas Cage nel cult Arizona Jr. dei fratelli Coen. Oggi è un agente immobiliare a Phoenix, Arizona.
È andata sicuramente meglio a Sofia Coppola, ormai regista di successo a Hollywood, apparsa ne Il Padrino. Probalmente essere figlia di Francis Ford Coppola, sorella di Roman Coppola e cugina di Nicolas Cage non è stato di ostacolo alla sua carriera.
Molti di voi ricorderanno anche Aaron Smolinski per il suo ruolo da “piccolo” Superman. Kal-El ancora oggi recita e ha avuto un ruolo anche in Superman – Man of Steel del 2013.
La storia di Macaulay Culkin, il famosissimo bambino di Mamma ho perso l’aereo, è più complessa. Il giovanissimo attore è passato dal successo planetario del film, a momenti molto difficili passati attraverso depressioni e droghe pesanti, fino ad arrivare, in questi ultimi anni ad un ritorno sulle scene
Anche la piccola Erin di Happy Days, l’attrice Erin Marie Moran, diventata famosa come “sottiletta Cunningham”, non ebbe alcun successo dopo il celebre telefim, anzi. Finita in grave indigenza, venne trovata morta all’età di 56 anni, per cause ancora sconosciute.
Jake Lloyd inizia prestissimo la sue carriera e sembra destinato a fare grandi cose. Debutta in E.R. – Medici in prima linea e raggiunge fama planetaria interpretando il giovane Skywalker in Star Wars. Poi qualcosa si rompe: viene arrestato per guida senza patente e resistenza all’arresto. Oggi è in una struttura psichiatrica per curarsi dalla schizofrenia.
Discorso a parte merita la fortunatissima serie (dal punto di vista degli ascolti) il mio amico Arnold (Diffe’ent Strokes), andata in onda dal 1978 al 1986. Qui non si tratta di un solo episodio tragico, ma di una malasorte che ha colpito quasi tutto il cast.
Cominciamo dal protagonista Gary Coleman (l’Arnold della serie, primo a sinistra nella foto). Da sempre afflitto da patologie renali, le sue condizioni lo portarono non solo a soffrire di salute, ma anche ad apparire stranamente molto più giovane della sua età e, conseguentemente, a trovare sempre meno ruoli in tv. Ebbe pesanti problemi finanziari che lo portarono addirittura a far causa ai suoi genitori e manager per appropriazione delle sue finanze. Coleman morì poi di ematoma epidurale all’età di 42 anni.
L’attore che vedete a destra nella foto si chiama invece Todd Bridges, dopo la serie ha lottato strenuamente per dipendenza da crack ed è stato arrestato due volte: la prima per tentato omicidio (dichiarato poi non colpevole) e la seconda per aver pugnalato il padrone di casa (dichiarando l’autodifesa).
Al centro invece è immortalata Dana Plato, anche lei non ebbe fortuna professionale dopo la serie e soffrì di problemi finanziari, alcolismo e dipendenza da stupefacenti. Morì nel 1999 per overdose da Lortax e Soma, lasciando forti indizi su un suo effettivo suicidio.