Dovremmo usare anche noi le mascherine?
L’usanza giapponese di coprire le vie aeree
Perché vediamo spesso giapponesi (o asiatici in generale) aggirarsi per la città con una mascherina chirurgica? Se ve lo steste chiedendo non è un carnevale d’oriente e nemmeno un ritrovo di cosplayer.
Gli orientali utilizzano le mascherine come barriera per le vie aeree. È possibile in questo modo filtrare polveri e pollini e proteggersi da infezioni e contagi, soprattutto per le malattie stagionali come l’influenza.
Il tutto nasce dal forte affollamento delle città orientali e dalla densità di popolazione in aree pubbliche. Il contatto ravvicinato ha quindi maggiori possibilità di verificarsi e la protezione dai germi è sicuramente più sentita che in occidente.
C’è poi un motivo culturale. Il modello educativo di quei paesi è molto più sensibile all’igiene personale (pensate alla sola usanza di non permettere l’utilizzo di calzature all’interno di ambienti domestici).
In realtà anche tra gli occidentali, soprattutto quelli che abitano nelle grandi città, è sempre meno raro l’utilizzo delle mascherine. Si notano spesso, per esempio, sui visi dei ciclisti che cercano di proteggersi in questo modo dalle polveri sottili e dallo smog. Sempre più spesso anche i bambini più piccoli vengono protetti in questo modo da genitori occidentali, soprattutto durante le giornate di massimo allarme inquinamento.
Ma c’è una differenza di approccio che ci dovrebbe far pensare.
Gli orientali fanno delle mascherite un uso non solo personale, ma soprattutto pubblico. È infatti considerato irrispettoso e pericoloso, se si è malati, esporre gli altri ai nostri germi. La mascherina è quindi un gesto di salvaguardia nei confronti della collettività.
Nei paesi occidentali invece lo stesso strumento è utilizzato principalmente come difesa dall’esterno. Siamo noi a volerci proteggere dagli elementi ambientali.
A chi non è mai capitato, per esempio sui mezzi pubblici, di trovarsi accanto a una persona con il raffreddore o la tosse? Al primo starnuto non avremmo preferito che “l’untore” indossasse una mascherina?
Non sarebbe quindi utile sposare l’approccio più civile e rispettoso per la comunità degli orientali?