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Frodi sul biodiesel: “Olio di palma spacciato per scarto di cucina”

Frodi sul biodiesel: “Olio di palma spacciato per scarto di cucina”.

Il trucco servirebbe a spingere il commercio del controverso grasso vegetale che arriva dall’Asia. La denuncia di Farm Europe: “Dannoso per il clima e per il settore agricolo”.

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Olio di palma invece che olio esausto da cucina. Sarebbe questa la frode messa in atto in Asia che ha allertato il think tank Farm Europe, secondo cui il trucco servirebbe per vedere il controverso grasso vegetale prodotto in Malesia e nei Paesi vicini. Una frode, quella denunciata dal gruppo di studio dell’economia rurale, che mette sotto accusa la normativa europea in materia di olii esausti, che non farebbe abbastanza per prevenire le irregolarità di mercato, aprendo le porte delle esportazioni nell’Ue all’olio di palma per la produzione di biocarburanti, una pratica giudicata “dannosa per il clima e il settore agricolo”.

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Materia prima per il biodiesel 

L’olio esausto di cucina viene infatti usato per produrre biodiesel, un’alternativa ai carburanti tradizionali. Il fabbisogno europeo di olio esausto da frittura sarebbe, secondo Eurostat, di oltre 2 miliardi di litri l’anno, ma nel 2020 potrebbe addirittura superare quota 3 miliardi di litri. Chi usa più olio esausto come materia prima per i biocarburanti sono la Germania, i Paesi Bassi e il Regno Unito, che importano grasso vegetale dall’estremo oriente. 

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La denuncia

A oggi, il 62% dell’olio esausto in circolazione nell’Ue sarebbe importato, riporta Farm Europe, e tre quarti di questa larga fetta di mercato proviene dai Paesi asiatici. Rimane però un mistero come Taiwan, che nel 2017 è stato capace di riciclare solo 12.500 tonnellate di olio da cucina, sia riuscito nello stesso anno a esportare ben 11 milioni di litri di olio esausto solo in Regno Unito e Irlanda.

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Il caso Malesia

Sorgono dubbi anche guardando ai traffici con la Malesia, la cui produzione pro capite di olio esausto da cucina ammonta dalle due alle tre volte quanto raccolto dagli europei. Quel che sembra essere un campione della raccolta di grasso utilizzato per la frittura è, in realtà, tra le induscusse potenze mondiali nella produzione di olio di palma

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Le norme europee sulla palma

Per effetto di una nuova normativa europea sulle energie rinnovabili, entro il 2030 almeno il 32% dell’energia totale e almeno il 14% di quella consumata per i trasporti (compresi i carburanti) dovrà provenire da fonti rinnovabili. Nella lista di tali fonti non figurano però le materie prime organiche che causano effetti indesiderati sul Pianeta, come la deforestazione e grandi quantità di emissioni di CO2, come avviene nella filiera del controverso olio di palma. Dal 2021 al 2030 la quota di olio di palma utilizzabile dovrà quindi progressivamente azzerarsi.

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Possibili frodi

Vista tale normativa, si capisce perché i Paesi produttori del grasso vegetale potrebbero trovare più conveniente vendere un olio vergine come esausto. Aggirare la normativa che impedirà da qui a pochi anni di utilizzare l’olio di palma anche per la produzione del biodiesel sarebbe molto conveniente per quelle economie che contano sui proventi della filiera della palma.

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Articolo pubblicato su Today, consultabile in forma integrale tramite il seguente link:

https://www.agrifoodtoday.it/filiera/frodi-biodiesel-palma.html#_ga=2.241795778.1785004026.1572268448-1259685787.1547499914
 

 

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