Intervista esclusiva con Maria Amato, protagonista di “Un solo Dio… Attacco al Vaticano”
Grande successo di critica e di pubblico, al Capri-Hollywood (evento cinematografico tra i più importanti al mondo), del cortometraggio “Un Solo Dio… Attacco al Vaticano”, che ha visto quale protagonista femminile la bella e brava attrice napoletana Maria Amato, che ha sfoderato tutte le sue capacità recitative in una storia che ha, quali elementi portanti, temi di grande attualità: il terrorismo, i pregiudizi e la diversità.
Il film, diretto sapientemente dal regista caprese Simone Di Martino, è stato girato prevalentemente in Costiera Amalfitana, ed oltre a Maria Amato, ha quali altri protagonisti il talentuoso Rami Bequiri, giovane attore di origine albanese, ed i bravissimi Roberto Narducci e Roberta Cultrone.
Le musiche originali del film, scritto e prodotto dalla DreaMovies, sono del maestro Alessandro Esseno, di Raitrade, mentre la fotografia è stata curata da Samir Iacovone, professionista di origini arabe.
Noi, certi di incontrare il consenso e la curiosità dei nostri lettori, abbiamo incontrato Maria Amato, che ci ha parlato di “Un solo Dio… Attacco al Vaticano”, del suo ruolo in tale prodotto filmico, e della sua vita privata ed artistica.
Maria Amato: “Il film è nato da una mia idea, sviluppata insieme a Simone Di Martino, per dare un messaggio forte al pubblico, senza però incorrere nell’utilizzo delle solite tematiche o dei clichè già collaudati quando si parla di terrorismo, e sopratutto di diversità, che poi è anche il tema del Capri-Hollywood riservato ai corti.
Penso al fatto che ormai, quando incrociamo un arabo o un cittadino di lingua araba, tendiamo ad etichettarlo nonostante magari si tratti di una persona onestissima.
Il corto, come potrete constatare vedendolo, racconta la storia di una donna italiana (il mio ruolo) con due figli, che ha subito maltrattamenti e che incontra un ragazzo siriano, un informatore elettronico, quindi coinvolto in un lavoro piuttosto ambiguo.
Per lei questo ragazzo rappresenta tutto, si sente finalmente felice, è un grande amore, eppure comincia a sospettare, soprattutto quando percepisce che lui fa movimenti strani; ad esempio un giorno assiste ad uno scambio di qualcosa fra lui ed un suo amico siriano.
Questo suo sospettare la dice lunga sull’approccio mentale che ormai abbiamo tutti, e sul fatto che tendiamo a dubitare del diverso, così come la protagonista dubita di lui.
Laddove vediamo un capo coperto o sentiamo parlare in arabo, per noi l’equivalente diventa la possibilità di un attentato.
Abbiamo riassunto il tutto in un lavoro certosino di dieci minuti, per far capire che l’amore va al di là di ogni cosa e che Dio è di tutti.
E’ la paura la vera protagonista di questo corto, e soprattutto l’incapacità di stabilire un confine netto fra dove termina la paura, motivata, e comincia, invece, la psicosi. Posso solo dire che il finale lascerà sorpresi, ma non posso anticipare di più.
Il terrore, purtroppo, ha cambiato il nostro modo di vivere, toccando più o meno tutti: anche se io sono meno serena quando vado in giro, mi guardo comunque intorno, ad esempio se sono seduta in un treno, per vedere se il mio vicino presenta determinati requisiti, e spesso tale nostra più che giustificata diffidenza ci porta a dubitare di persone comuni, di gente onesta che lavora e vive nel nostro Paese, rispettandone attentamente le Leggi.
Io, pur avendo origini napoletane, vivo da sempre a San Benedetto del Tronto, dove ho sviluppato il mio amore per la recitazione, sopratutto in veste di attrice brillante, e l’anno scorso ho interpretato, con grande soddisfazione e successo, il ruolo di una Milf ad Eccezionale Veramente, su La 7.
Poi, è stata la volta di Affari Tropp Segret, film nel quale nterpreto Beatrice, la matrona di casa, e nel quale sono moglie, sorella e zia dei tre miei coinquilini che mantengo.
I tre hanno rispettivamente tre fidanzate, nonostante due di loro siano sposati, ed uno è mio marito e l’altro mio nipote.
Io, in questa storia, scopro la tresca e vado nel luogo dell’incontro dei tre con le fidanzate.
E ‘un film, questo, ispirato a “Tre Pecore Viziose”, commedia di Eduardo Scarpetta, con la regia di Marco Trionfante, della compagnia teatrale Oscenici, che ha voluto portare il teatro sul grande schermo.
Poi, nel mio percorso di attrice, ci sono stati tanti piccoli ruoli, come nel Mio Papà, di Giulio Base.
L’anno scorso, ho “litigato” artisticamente con Sabrina Ferilli sul set di “Rimbocchiamoci le maniche”, ed è stata per me un’occasione meravigliosa, capace di farmi capire il mio valore e la mia capacità di farmi apprezzare e rispettare in ambito artistico.
Ora, dopo “Un solo Dio… Attacco al Vaticano”, ho in previsione di realizzare un altro film, che ho scritto, una storia sulle Janare di Conca dei Marini, rifacendomi a vecchie leggende, chiedendomi come sarebbero oggi le Janare.
Dovremmo cominciare a girare in primavera, sempre in Costiera Amalfitana, ma non voglio dire molto, perchè sono una persona concreta e non voglio esprimermi in merito prima di aver sentito il primo ciak.
Ora, però, in attesa del ciak, desidero solo vivere serena in famiglia, cercando di non amplificare i problemi di fronte ai quali ci pone la vita quotidiana.
Vorrei non avere alcun timore o paura se i miei figli, ne ho tre, decidessero di fare un viaggio o se, come avviene quotidianamente, giocano in piazza.
Un’insieme di circostanze ci stanno togliendo la serenità e, soprattutto, la speranza, che mi auguro non scompaia mai dai nostri animi e dai nostri cuori”.
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Di seguito, il cortometraggio “Un solo Dio… Attacco al Vaticano”: