Magistrati e mass-media ignorano le denunce di Alessandro Maiorano, ma alla fine…
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Sono anni che Alessandro Maiorano invia segnalazioni e denunce a chi di dovere, ma nessuno si muove alla ricerca della verità, forse perchè scomoda per certe persone e certi ambienti che controllano i mezzi d’informazione e la gestione della macchina della Giustizia, o forse perchè i bastian contrari come Amaiorano, quelli che non intendono essere schaivi e servi del potere sono scomodi ed antipatici ad un certo modo.
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E gli ultimi scandali mediatici che riguardano molti personaggi politici del nostro Paese ne sono testimonianza, iniziando da quello sulle presunte spese pazze effettuate da Matteo Renzi quando era Presidente della Provincia di Firenze, e successivamente sindaco della città, e finendo con quello di questi ultimi giorni, scoppiato con grande inaspettato fragore sui vari mass-media, inerente l’acquisto, proprio da parte di Renzi, di una villa “faraonica” per una cifra più che ragguardevole, per certi versi impossibile da acquisire da parte di un politico che, pochi mesi fa, ufficialmente, dichiarava di avere sui propri conti correnti bancari solo poche decine di migliaia di euro, così come gran parte degli italiani.
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Un acquisto, quello della costosissima villa da parte di Matteo Renzi, segnalato tempo addietro proprio da Maiorano sia ai mass-media ( che ora si sono appropriati della notizia e la cavalcano “eroicamente”) sia alla magistratura competente, però senza successo, così come quasi sempre succede quando Maiorano porta alla luce le sue verità, certamente meritevoli di essere verificate da chi di dovere, ma invece trascurate forse per timori reverenziali o fors’anche per invidia di chi, preposto ad accertare la verità, quasi sempre la ignora per interessi di parte.
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Ed i personaggi denunciati da Maiorano sono tanti, perchè oltre a Renzi, solo un questi ultimi anni, sono stati e sono tutt’ora oggetto di sue segnalazioni e denunce anche Barbara D’Urso, Dario Nardella (sindaco di Firenze, particolarmente vicino a Renzi), e l’onorevole Stefania Pezzopane ed il suo fidanzato Simone Coccia Colaiuta, che Maiorano ha denunciato e rivelato pubblicamente essere un pluripregiudicato, e che al momento è a processo, accusato da un PM della Procura di L’Aquila di aver tentato una truffa proprio in danno del Maiorano.
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Un processo, quello contro il fidanzato dell’onorevole Stefania Pezzopane, nato da una denuncia di Maiorano, entrato in possesso di intercettazioni della Digos effettuate nel corso di una indagine per presunti tentativi d’estorsione, però non prese in considerazione dai magistrati che seguivano quelle vicende, che avrebbero invece avuto l’obbligo, appena entrati in possesso delle intercettazioni, di perseguire d’ufficio il probabile reato commesso dal fidanzato della parlamentare.
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E non ha avuto seguito neanche la denuncia effettuata da Maiorano contro l’onorevolel Stefania Pezzopane, da lui accusata, con documenti forniti ai magistrati ed anche ai mass-media (che hanno come al solito ignorato le sue denunce), di aver intascato, non avendone diritto, decine di migliaia di euro dal TSA (Teatro Stabile Abruzzese), così come non hanno avuto seguito a livello legale e mediatico tante sue altre numerose denunce e segnalazioni, che successivamente si sono rivelate giuste, ma delle quali si sono appropriati giornalisti opportunisti che hanno del tutto ignorato il segnalante e denunciante Maiorano, non rivelandone il nome ai propri lettori.
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Alessandro Maiorano, da noi intervistato, ci ha detto:
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“In questi ultimi anni, sono scoppiati tanti scandali politici nati da segnalazioni e denunce da me fatte al riguardo, ma nessuno, ne’ i magistrati, ne’ i giornalisti che hanno cavalcato e cavalcano tali scandali scaturiti da tali mie segnalazioni e denunce, hanno il coraggio e l’onestà di portare alla luce il mio nome, e questo la dice lunga sulle persone che amministrano la giustizia e sulle persone che operano nel mondo della comunicazione.
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Ogni volta che entro in possesso di notizie riguardanti azioni immorali o illegali compiute da personaggi della politica o delle Amministrazioni pubbliche in generale, io, da cittadino onesto, faccio regolari denunce e cerco di portare a conoscenza di tali mie denunce anche l’opinione pubblica, i cittadini, ma quasi sempre i giornalisti ed i magistrati mi sbattono le porte in faccia, perchè purtroppo il potere, sopratutto quello politico, si manifesta sotto molteplici forme, non ultima quella della censura, alla quale seguono poi azioni più consistenti, quali il farmi pedinare, intercettare, perquisire, e tant’altro indegno per una nazione che si definisce democratica, che però, invece di dare spazio e considerazione alle persone per bene, tutela invece il malaffare e la gestione affaristica del bene pubblico, finalizzata a produrre introiti a persone disoneste che utilizzano ciò che è pubblico per interessi privati.
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Basta, è ora di dire basta a questo schifo, io, seppur minacciato in vari modi, anche con l’utilizzo illegale della forze dell’ordine per potermi zittire (ed a tal proposito ho fatto varie denunce, delle quali aspetto da mesi l’esito), non ho intenzione di piegarmi a nessuno, e tantomeno ai vari Renzi, Nardella e Pezzopane, che se la giustizia, quella vera, avesse fatto sentire la propria presenza, ora non rivestirebbero i ruoli che attualmente rivestono.
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E lo scandalo della mega villa di Renzi, scoppiato in questi ultimi giorni, è testimonianza e convalida di quanto affermo, e sono preoccupato per il fatto che i comuni cittadini si siano abituati a vedere a sentir parlare di scandali, che non hanno più la voglia ed il coraggio di indignarsi, di far sentire la propria voce, e se necessario scendere in piazza a protestare.
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Il sistema Italia è allo sbando, e ne è ulteriore dimostrazione il fatto che Alfonso Bonafede, il nuovo ministro della Giustizia, che pure mi conosce e conosce la bontà di quanto ho affermato ed affermo, non abbia interesse ad avere un incontro con me, che gliel’ho richiesto più volte, per metterlo al corrente di numerose disfunzioni di certe Procure italiane, che invece di lavorare per la Giustizia “uguale per tutti”, continuano a difendere interessi più che personali, prevalentemente politici”.
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Noi di Tv Più, dopo l’intervista fatta ad Alessandro Maiorano, ci auguriamo che, quanto prima, chi di dovere, si muova per verificare se quanto da lui affermato ha fondamento, e provveda di conseguenza ad attivarsi a tutela di quella legalità che tutti invocano, e che nessuno, in certi ambienti di potere, e di malaffare, vuole invece veder applicata.
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