Michelle Bonev rivela che servono moltissimi compromessi per accedere al mondo dello spettacolo
Michelle Bonev rivela: “Sono solo tre i modi per accedere al mondo dello spettacolo: essere parente o amico di qualcuno, corrompere con il danaro, o prostituirsi. Io non ero amica, né parente di nessuno e non possedevo danaro. Avevo solo 18 anni, e la passione per il Cinema. Ho deciso di vendere me stessa. Perché questo sistema funziona così: ti comprometti, diventi una di loro, e poi hai tutto. Non conviene mai uscire da questo sistema”.
Queste sconvolgenti affermazioni di Michelle Bonev, fanno parte di un suo drammatico sfogo, che noi vi riportiamo in forma integrale in questo articolo, inserito all’interno del suo blog, www.michellebonevblog.it :
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A tutti gli esseri umani che amano la verità, che non accettano più di essere trattati come schiavi, e che vogliono un mondo migliore per i loro figli. Per voi e per me, ho deciso di raccontare come funziona questo sistema corrotto in cui ho vissuto, un sistema che logora le nostre vite, nella speranza che un giorno possa cessare di esistere.
Io sono nata in Bulgaria nel 1971, sotto un regime totalitario. Sono stata abbandonata da mio padre a 17 anni, e maltrattata da mia madre. Nel 1990, dopo solo tre mesi dalla caduta del muro di Berlino, sono arrivata in Italia. Avevo 20 dollari in tasca e tanti sogni da realizzare. Per me l’Italia significava la libertà. Pensavo che con il talento e con il duro lavoro avrei potuto realizzare i miei sogni, ma mi sbagliavo. Ben presto mi hanno fatto capire che avrei dovuto accettare molti compromessi, se avessi voluto raggiungere il successo nel mondo dello spettacolo. Sono solo tre i modi per accedere al mondo dello spettacolo: essere parente o amico di qualcuno, corrompere con il danaro, o prostituirsi. Io non ero amica, né parente di nessuno e non possedevo danaro. Avevo solo 18 anni, e la passione per il Cinema. Ho deciso di vendere me stessa. Perché questo sistema funziona così: ti comprometti, diventi una di loro, e poi hai tutto. Non conviene mai uscire da questo sistema.
Io sono andata da Santoro e ho fatto una denuncia nei confronti di un uomo come Berlusconi, che mentre era primo ministro, interveniva nelle decisioni degli enti pubblici per i propri interessi privati. Io ho testimoniato questo, e nessuno fino ad oggi ha fatto un’inchiesta su ciò che io ho testimoniato. Si continua ad aprire i giornali e a parlare di Berlusconi che litiga con Alfano, la sua fidanzata che gioca con il cagnolino, fagiolini, messaggini… Si distrae l’opinione pubblica dai problemi veri. Io non sono pregiudicata, non sono mai stata condannata e non ho mai subito un procedimento penale, eppure tutti parlano contro di me. Ma chiediamoci una cosa: il problema è di chi denuncia questo sistema, o di chi ne fa parte? Il problema è chi, come me, oggi è pronto, qui, a rischiare, per dire quello che succede, come stanno le cose, o il problema è chi corrompe? Non sono quelli come me che devono essere massacrati, quelli che denunciano. Massacrate chi corrompe! E voi sapete benissimo chi è. La mia testimonianza è solo una conferma di quello che già tutti sanno. Ma andiamo avanti! Non ci fermiamo! Chiediamo perché non si fanno queste inchieste, chiediamo perché i giornali continuano a parlare di cose futili !
Silvio Berlusconi intervenne in Rai per far acquistare i diritti televisivi del mio film “Goodbye Mama” quando era primo ministro. Chiamò Bondi per creare un premio per me quando era primo ministro. E poi quando io gli ho chiesto di produrre la fiction con Mediaset, “Donne Gioco”, perché non avevo più altra possibilità per lavorare, dopo lo scandalo del suo saluto a Venezia, lui chiamò Del Noce in Rai! Ed era ancora primo ministro! Perché nessun giornalista ha fatto un’inchiesta dopo la mia denuncia a Servizio Pubblico? Le persone da me citate: Berlusconi, Masi, Bergamini, Carfagna, Giro, Galan; perché nessuno di questi ha smentito quello che io ho denunciato?
Quando pensano che qualcun altro mi paga per parlare… Io voglio dire soltanto che non ho un colore, non dipendo da nessuno, non appartengo ad alcun gruppo, né partito politico. Io sono qui, da sola, oggi, per combattere contro un esercito di servi pagati dal potere, che vogliono a tutti i costi screditarmi. Le stesse persone che alcuni anni fa dicevano che io “sono molto brava”, “talentuosa”: perché adesso dicono altre cose? Io ho deciso di parlare a mio rischio, con le poche risorse che mi sono rimaste, mettendoci la mia faccia; perché per me non ha più senso vivere, se non dico la verità. Alcuni pensano che io parli perché non ho avuto qualcosa, perché mi hanno promesso qualcosa che poi non mi hanno dato. Io dico soltanto che se rimani in questo sistema avrai sempre ciò che vuoi. E’ quando esci da questo sistema che non hai più niente! Finché sei dentro troverai sempre un “benefattore” che vuole aiutare una bella ragazza.
Tutto quello che ho fatto, l’ho fatto per la mia passione che è il Cinema, ma quando ho capito che per questa passione stavo perdendo me stessa, ho deciso di parlare. Ho deciso di dire la verità, perché nessuna passione vale la nostra vita. A tutti quelli che ancora credono in questo sistema, che credono che sia l’unico possibile, io voglio dire che non è così! Questo sistema corruttivo non è così forte come sembra, e io ne sono la dimostrazione. Io sono qui, oggi. Ne sono uscita. Oggi non ho un lavoro, vivo in affitto: ho venduto la mia casa per poter vivere, per poter essere qui con voi a parlare. Non ho niente di tutto quello che la società chiama con il nome “sicurezza”, ma ho me stessa. Ho la mia dignità, di nuovo.
Io mi chiamo Dragomira Boneva Ianeva, in arte Michelle Bonev, e sarò qui, con voi, nei prossimi giorni. E nessuno potrà fermarmi. La verità ci renderà liberi!