Miss Drag Queen: A Torre del Lago, la finale che ha visto vittorioso Samuel Simone
Mentre la Ministra “Marylin” Elena Boschi imbikinata faceva passerella al bagno di Massa Carrara, nella “sua” ridente, progressista e pecoreccia Toscana un popolo di infoiatissime, galvanizzatissime e palliettatissime Drag Queen invadeva ogni pezzo di suolo pubblico e di spiaggia libera calpestabile.
Ebbene si’, l’altro giorno si é tenuta in Versilia, ovviamente a Torre del Lago (la città più frociona d’Italia), la finalissima di Miss Drag Queen Italia 2014. Un esercito di uomini in tacchi a spillo, parruccone strabordanti e maquillage freschi di estetiste hanno letteralmente “occupato” hotel, locali, ristoranti e “cespugli” della ridente cittadina toscana e della sua pineta porcina.
Una esplosione di colori, eccessi, frizzi, lazzi e cazzi che hanno attratto l’attenzione e risvegliato l’ormone anche dei pochi etero (sempre per mancanza di prove) presenti in città. E molti di loro hanno lasciato mogli e figli a casa e si sono riversati al Mamamia per assistere all’elezione della mejio Drag de‘ noantri.
Il titolo se lo é aggiudicato la signorina Lilly Boat, all’anagrafe Samuel Simone, un bel ragazzone 24enne milanese trapiantato in Umbria e con l’amore per il teatro. All’evento erano presenti migliaia di Drag ma a sfilare in gara erano solo in 14. Le “raggazze” finaliste hanno dovuto superare nel corso degli ultimi mesi dure selezioni in “tutti i luoghi e tutti laghi” del Bel Paese. E sul palco ha effettivamente sfilato la “creme” delle Drag nostrane.
C’era davvero di tutto. Dalla drag fisicata travestita da sirena che nella vita fa l’imbianchino, alla “drag giapponese” che insegna latino e greco al liceo, alla drag che fa la Drag (appunto) nei locali gay per sbarcare il lunario.
Ma la più gettonata dal pubblico è stata è stata Dita (nome scelto in onore di Dita Von Teese), una drag di 200 kg scarsi che se ne è sbattuta del suo adipe in eccesso e si è messa mezza ignuda a fare il burlesque con finale mozzafiato nella famosa coppa di Martini. Che per fortuna ha retto.
E poi dopo l’elezione si sono aperte le danze dentro e fuori dal locale. Gli etero presenti si sono scatenati e alcuni di loro hanno pure fatto una “conoscenza” più approfondita con le infoiatissime drag. Il finale non poteva essere che scontato: tutti nella pineta antistante la discoteca a “sfilare” in ben altre e più divertenti “posizioni”.
Articolo di Alberto Dandolo, pubblicato su www.dagospia.com, consultabile tramite il seguente link: http://www.dagospia.com/rubrica-5/cafonal/mentre-imbikinata-marylin-elena-boschi-sculettava-bombastica-82761.htm