TODAY – Quanto è sprofondato in basso un Paese che deve mettere sotto scorta Liliana Segre ?
Quanto è sprofondato in basso un Paese che deve mettere sotto scorta Liliana Segre ?
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Mai avrebbe pensato che a 90 anni, sopravvissuta ai campi di sterminio, si sarebbe ritrovata a doversi muovere sotto scorta per questioni di sicurezza nella sua città, nel suo Paese. Da oggi due carabinieri “veglieranno” su di lei. Stupidità, ignoranza, antisemitismo: fate voi
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Quanto è sprofondato in basso un Paese che deve mettere sotto scorta Liliana Segre?
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a visto di tutto nel corso della sua lunga vita, ha vissuto l’orrore. Forse mai avrebbe pensato che a 90 anni, sopravvissuta ai campi di sterminio, si sarebbe ritrovata a doversi muovere sotto scorta per questioni di sicurezza nella sua città, nel suo Paese.
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Come può avere nemici una figura specchiata come quella di Liliana Segre? E invece dalla giornata di oggi due carabinieri “veglieranno” su di lei. La misura di protezione è stata ratificata mercoledì mattina dal prefetto di Milano Renato Saccone. Il provvedimento è dovuto principalmente all’escalation vergognosa di insulti e minacce contro la senatrice.
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La misura di protezione, scrive il Corriere della Sera, era da tempo sotto esame per i tantissimi messaggi di insulti e le minacce, soprattutto via web, che la Segre riceve. Negli ultimi giorni c’è stata una decisa accelerazione.
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Liliana Segre è (e sarà sempre) impegnatissima nel diffondere la sua testimonianza di vita di deportata nel 1944 nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau e sopravvissuta alla Shoah.
L’ultimo episodio 48 ore fa. Uno striscione di Forza Nuova è apparso martedì mattina di fronte al Municipio 6, poco prima che iniziasse l’incontro di Liliana Segre e di don Gino Rigoldi con gli studenti del quartiere.
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“Manifestiamo la nostra profonda indignazione per questa ulteriore provocazione che offende le tradizioni antifasciste della nostra città”, aveva commentato Roberto Cenati, presidente dell’Anpi provinciale di Milano.
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“Esprimiamo la nostra solidarietà a Liliana Segre, instancabile testimone della Shoah e delle nefandezze del nazifascismo, oggetto di vili attacchi sui social e di vergognosi insulti antisemiti che quotidianamente le vengono rivolti. Liliana è per tutti noi riferimento fondamentale per il suo continuo richiamo a non essere indifferenti di fronte alle ingiustizie, alle discriminazioni e alla deriva xenofoba e antisemita che sta investendo l’Europa e il nostro Paese”.
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Quanto è sprofondato in basso un Paese che deve mettere sotto scorta Liliana Segre?
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Liliana Segre sotto scorta
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La scorta alla senatrice Segre segna un punto molto basso del nostro vivere civile. Che Paese è diventato quello costretto a mettere sotto scorta un’anziana donna la cui unica “colpa” è ricordare a tutti, con le sue parole, di essere stata deportata dai nazisti in un campo di concentramento 75 anni fa?
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Il livello del dibattito pubblico oggi è così basso, e l’ignoranza così pervasiva da essere mostrata come un trofeo, che la notizia della scorta a Segre per assurdo scatenerà altri insulti, altro antisemitismo. Riportiamo a titolo di esempio un messaggio pubblicato su Twitter stamane (per privacy e decenza vi risparmiamo il nome dell’autore): “Da Saviano a Segre tutta la sinistra gira con la scorta. Di onore. Nessuno li minaccia. Noi paghiamo e la polizia per difenderci manca. a Milano non vedi una pattuglia se non in certi luoghi centrali e raramente”.
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Stupidità, ignoranza, antisemitismo: fate voi. Meglio dare spazio alle parole della stessa Liliana Segre: “Ogni minuto della nostra vita va goduto e sofferto. Bisogna studiare, vedere le cose belle che abbiamo intorno, combattere quelle brutte e non perdere tempo a scrivere a una 90enne per augurarle la morte. Tanto c’è già la natura che ci pensa”.
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Pochi giorni fa le opposizioni si sono astenute al Senato sulla mozione Segre per l’istituzione di una Commissione straordinaria per il contrasto ai fenomeni dell’intolleranza, del razzismo, dell’antisemitismo e dell’istigazione all’odio e alla violenza. Se nemmeno in parlamento, il luogo in cui “si fa” la democrazia, si riescono a evitare pelosissimi “distinguo” sull’antisemitismo, non c’è da stupirsi di eventuali rigurgiti della parte peggiore del Paese.
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Articolo di TODAY.IT, consultabile in forma integrale tramite il seguente link: