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Rino Bonifacio: sembra possa diventare un film, la spettacolare vita dell’ex Boss del narco-traffico

Incontrare Rino Bonifacio, è stato per noi difficilissimo, tanto che, prima di incontrarlo, scherzando, alcuni ci dissero che incontrare un sovrano sarebbe stato molto ma molto più semplice.

 

Ed un sovrano, a suo modo, Rino Bonifacio lo è stato, quando, negli anni ’80, era il vero ed indiscusso Re del narco-traffico internazionale.

 

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Un ruolo, il suo, che gli ha permesso di vivere per anni ed anni come un nababbo, tra ville ed auto da sogno, aerei privati, gioielli di inestimabile valore e, come se non bastasse, amicizie e donne al Top, così come è possibile vedere solo nei colossal cinematografici.

 

E la sua vita, da lui raccontata nel libro “Malabellavita”, meriterebbe realmente di essere trasportata sugli schermi, per poter far provare anche agli spettatori le incredibili situazioni e sensazioni che, forse nessuno al mondo come lui, è riuscito a vivere e condensare in pochissimi ma importantissimi anni della sua gioventù.

 

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Una vita quindi vissuta pericolosamente, sempre però, per un uomo d’onore quale lui è sempre stato, con il massimo rispetto per i sacri inviolabili valori, tra i quali la sua amata famiglia, che gli è stata vicina anche quando, tradito da colui che considerava non un semplice Amico, ma un vero fratello, si è trovato a scontare ben 18 lunghi duri anni di carcere, che lo hanno reso per certi versi diffidente verso nuovi rapporti umani ed anche verso la circostante realtà quotidiana.

 

Ed appena finito di espiata la sua condanna, una volta uscito dal carcere, Rino Bonifacio ha pensato di mettere in commercio la sua auto-biografia, sopratutto con l’intento di essere utile, come un padre che dispensa saggi consigli, ai tanti giovani che quotidianamente si illudono di poter dare una svolta positiva alla loro vita entrando a far parte del mondo della criminalità organizzata.

 

Un libro, quindi, che testimonia certamente il passato avventuroso e glorioso di Bonifacio, ex Re del narco-traffico, ma anche un’opera letteraria che vuole essere di aiuto per capire il funzionamento di una certa criminalità, che vive spesso in simbiosi con il mondo dello spettacolo, della finanza, e con certi ambienti della politica, che, una volta tratto il preventivato vantaggio personale, ne prendono le distanze negandone non solo la collusione, ma fin’anche la semplice conoscenza personale.

 

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E la politica, per Bonifacio, è stata un’ulteriore delusione, al pari del tradimento subito da parte del suo amico fidato, sopratutto quando la senatrice del PD Stefania Pezzopane, con la quale lui riteneva di aver impostato un rapporto di simpatia e di collaborazione, dopo averlo illuso che si sarebbe presa cura del suo reinserimento, e che a tal fine lo avrebbe anche aiutato nel diffondere, per fini sociali, i contenuti della sua opera (gli promise sia una presentazione della stessa in una Conferenza Stampa da tenere al Senato, sia il suo interessamento per poter trovare il finanziamento necessario per la realizzazione cinematografica di “Malabellavita”), non ha mantenuto alcuna queste promesse, forse perchè preoccupata del fatto che su vari mezzi d’informazione ebbero ad uscire, nei mesi scorsi, alcune immagini che la ritraevano, in un una vasca da idromassaggi, insieme al suo fidanzato ed al Bonifacio, ad ulteriore dimostrazione, per chi non lo avesse ancora capito, che un conto è affermare che quando si è pagato il debito con la giustizia si è tutti uguali, ed un altro conto è invece darsi da fare concretamente affinchè tale ipotetica uguaglianza possa realmente trovare spazio nelle coscienze delle persone.

 

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Ma se la politica del PD non ha mantenuto le promesse, sopratutto quelle legata alla trasposizione cinematografica del libro, in accorso di Rino Bonifacio è arrivato, in questi giorni, il difensore civico fiorentino Alessandro Maiorano, noto al grande pubblico sopratutto per le battaglie di moralità che lo vedono contrapposto al Premier Matteo Renzi, leader di quel PD che annovera tra le sue fila anche la senatrice Pezzopane.

 

Maiorano, entrato per caso in contatto con Bonifacio, e letto avidamente il suo libro, si è subito reso conto della bontà dell’opera letteraria, tanto da innamorarsene, e di decidere di attivarsi per cercare un produttore serio in grado di realizzare, da questa, un film capace di incollare agli schermi platee di spettatori.

 

Ed a far scoccare la scintilla, nella mente del Maiorano, è stato non solo il libro “Malabellavita”, ma anche l’immagine fisica di Rino Bonifacio, che per certi versi ricorda il bell’Alain Delon, protagonista di vari film di successo nei quali venne chiamato ad impersonare non solo ruoli di duro, ma anche di gangster.

 

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 Avvincente come un noir. Sconvolgente come un inchiesta. Commovente come un appello. Vero come una vita vissuta. Titani Editori – pag.296 c.a.

 Questa è una storia feroce come una sparatoria per strada, eccessiva come le notti di sesso e coca, cupa come una cella di massima sicurezza. Ma nel finale si apre uno spiraglio di luce, la speranza che qualcosa possa cambiare. Questa è l’autobiografia di Rino Bonifacio, napoletano emigrato al nord Italia diventato poi un boss della camorra, re del narcotraffico internazionale l’elite del jet set. Dal Carcere e poi attraverso una giornalista ha deciso di raccontare con la schiettezza e la durezza a cui è abituato tutta la sua “mala bella vita”.. “Poi capisci, quando paghi tutto il biglietto, che non sei per niente tu a comandare. Non resta che la sofferenza. E la terribile sensazione del fallimento”. Rino descrive i codici, la morale e le istituzioni dello Stato parallelo di cui era un generale. Racconta come si cresce nei vicoli, dove diventare un delinquente sembra l’unico destino possibile: “Fare i criminali era per noi una risposta lecita alla miseria, un segno di rivolta oltre che di sopravvivenza. Noi pelle rossa, voi usurpatori di ricchezze”. Racconta di rapine, agguati, traffici internazionali di cocaina, latitanze, jet set, mode tendenze che magari nessun giornale ha mai riportato. Racconta di carcere: “Mi facevo arrivare ai colloqui pesce fresco, frutti di mare e champagne. Racconta le notti brave nei letti delle signore chic e del jet set nazionale e internazionale che volevano provare il brivido del bandito. Ma anche il senso di frustrazione quando braccato dalla polizia, non poteva assistere al parto della compagna, andare a prendere il figlio a scuola, assaporare le gioie di una vita normale. Questo libro è un documento esclusivo e scioccante, una discesa nelle viscere della criminalità organizzata e nell’elite del jet set di Milano Riccione Ibiza Amsterdam Miami e Colombia … che avvince e indigna. Un romanzo criminale tutto vero, nelle parole del suo protagonista.

 

Malabellavita – autobiografia di un boss del narcotraffico (Italian Edition)

 

 

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