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Segreto di Stato, ovvero… quando i cittadini scomodi diventano pericolosi criminali
Ogni giorno, in questa nostra Italia allo sbando, veniamo a conoscenza di nuove incredibili storture della nostra sbrandellata Pubblica Amministrazione, in balia della incapacità e disonestà di un potere politico che difende e tutela solo i propri sporchi interessi e non quelli dei cittadini onesti, che nonostante tutto continuano strenuamente, e forse stupidamente, a sperare che le cose, prima o poi, possano cambiare in meglio, e che coloro che sino ad ora hanno fatto carne di porco del nostro Bel Paese, alla faccia dei cittadini onesti ed in barba alle leggi, possano però quanto prima pagare per i loro misfatti.
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Ma se a pagare, e quindi ad aver problemi con la Legge, invece dei disonesti, sono le persone che denunciano le storture e le illegalità di una certa classe politica e di certi personaggi di potere, allora, evidentemente, i sogni e le speranze di cambiamento degli italiani onesti vanno a farsi friggere.
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E quanto accaduto nei mesi scorsi, e sopratutto nei giorni scorsi, ad Alessandro Maiorano, il nemico giurato dell’ex Premier Matteo Renzi, della senatrice del PD Stefania Pezzopane, e di altri politici, da lui denunciati (con tanto di voluminose documentazioni tutt’ora agli atti di varie Procure) perchè ritenuti responsabili di aver compiuto reati in danno della Pubblica Amministrazione, e quindi in danno dei cittadini tutti, lascia esterrefatti e fa riflettere, perchè lui, feroce accusatore di un certo potere presumibilmente corrotto, ora si trova a dover fare i conti con il sospetto, se non l’accusa vera e propria, di essere un terrorista, un mafioso, o quantomeno persona in grado di poter compiere delitti di una certa portata, e quindi persona dalla quale doversi difendere con tutti i mezzi possibili, tanto che ora, invece di indagare a fondo su quanto da lui portato alla luce e denunciato con grande vigore in varie occasioni, si persegue proprio lui, con azioni di polizia giudiziaria che lasciano stupiti, perchè compiute senza l’autorizzazione della magistratura, che trovano però giustificazione in determinati articoli del Codice che prevedono tale eventualità, in determinate circostanze, purchè in presenza di prove concrete degli inquirenti in merito alla possibilità che possa venir compiuto un grave reato, e non, quindi, di semplici ipotesi investigative in merito alla possibilità che il reato possa essere commesso.
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E che Alessandro Maiorano, il feroce accusatore di presunti reati compiuti dai rappresentanti si un certo potere politico, possa essere un terrorista, se ne prende atto leggendo i documenti rilasciati dalla Questura di L’Aquila e da quella di Prato (FI), che su disposizione della Questura aquilana ha provveduto nei giorni scorsi ad effettuare una perquisizione, oltre che personale, anche dell’abitazione e dell’automobile di Alessandro Maiorano, non dando spiegazioni plausibili in merito a tale specifica azione, perchè questa coperta da “SEGRETO DI STATO”, così come da questa inspiegabile dicitura sono coperte stragi nazionali quali quella della Stazione di Bologna, quella del treno Italicus, quella di Ustica, e tante altre che, hanno visto tirare in ballo personaggi di potere, servizi segreti, e quant’altro.
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Ora, dopo quanto avvenuto a Maiorano, i cittadini onesti che lo ritenevano e lo ritengono ancora il loro idolo, in grado di combattere con coraggio e senza paura, ad armi pari, contro il marcio della nostra società, rimangono a bocca aperta, increduli, e quelli, tra loro, che non nutrono più alcuna fiducia verso le nostre Istituzioni, e sopratutto verso un certo potere politico-giudiziario italiano, che spesso ha prodotto ingiustizie di enorme gravità, non vogliono accettare supinamente l’avvenuto, perchè lo ritengono una rivalsa non solo contro Maiorano, ma verso tutti coloro che, in cuor loro, ritenevano che in Italia le cose potessero cambiare in meglio, e che la giustizia, quella vera, tanto decantata ma spesso bistrattata nelle aule dei tribunali, potesse avere il sopravvento sulle nefandezze portate quotidianamente alla luce, seppur con grandi difficoltà, da diversi mass-media che ancora assolvono al compito di fornire una giusta e corretta informazione giornalistica.
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Quella giusta e corretta informazione giornalistica che in Abruzzo, per quanto riguarda le denunce fatte da Maiorano nei confronti della senatrice Stefania Pezzopane (che lui ritiene la mandante politica della perquisizione), sicuramente non c’è stata, ed a provarlo è anche, e non solo, la mancata pubblicazione, da parte dei mass-media locali, della notizia che il fidanzato della stessa, tale Simone Coccia Colaiuta, è stato rinviato a giudizio, mesi fa, con l’accusa di tentata truffa, in complicità con il suo manager ed una per ora ignota “Stefania”, proprio nei confronti di Alessandro Maiorano, che in alcune interviste aveva tempo addietro fatto sorgere il dubbio, nei cittadini onesti, che non ci si può schierare contro chi rappresenta il potere, perchè, quanto prima, questo trova il modo di fartela pagare.
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Non sappiamo se realmente il caso Maiorano sia catalogabile tra questi, ma è certo che ora, dopo quanto a lui accaduto, i cittadini onesti, seppur spinti dall’idea che la giustizia possa ancora trionfare, ci penseranno comunque più volte prima di denunciare le presunte illegalità del potere, che spesso, nel passato, ha agito forte del motto “punirne uno per educarne centomila”, e Maiorano, alla luce dei fatti, secondo lo stesso Maiorano, sembra proprio essere lui quell’uno da educare e da riportare alla “ragione”, in quanto voce troppo fuori dal coro.
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Se non è così, come ipotizzato da lui e da molti altri, ce lo dovrà dire nel prossimo immediato futuro la magistratura, chiamata dallo stesso Maiorano ad indagare sulla vicenda che lo ha visto e lo vede protagonista.