“Una Camera per Due”: Dopo lo stop, nuovamente sul Set, con prove e testimonianze degne di fede
Dopo l’improvviso stop del film-verità “Una camera per Due”, imposto dal co-produttore Gianfranco Marrocchi perché riteneva che molti dei documenti e delle testimonianze agli atti della produzione non fossero, secondo quanto da lui già riferito, degni di fede, si torna nuovamente sul set, con gli stessi protagonisti scritturati a suo tempo e con nuovi e più che documentati elementi.
Tra alcuni giorni, infatti, la troupe, sempre diretta dal regista Gianni Volpe, questa volta anche nella veste di produttore esecutivo, tornerà a girare nuove scene e, cosa alquanto ghiotta per chi ama il gossip, nel primo giorno di riprese, sarà ambientata in una camera d’albergo con il numero 114, passato alla ribalta per la notte di passione del Governatore dell’Abruzzo Gianni Chiodi con una donna che, poco tempo dopo, sarebbe diventata Consigliera per le Pari Opportunità proprio alla Regione da lui presieduta, che nel film sarà interpretata dalla bella Gabriella Di Giacomantonio, che torna sul set dopo anni di lontananza, avendo scelto, circa 10 anni fa, di allontanarsi dal mondo del cinema e dello spettacolo per dedicarsi all’arte pura ed alla costruzione di oggetti artistici per la casa.
Gianni Volpe, che ci ha chiesto spazio per replicare a quanto erroneamente scritto su altre testate giornalistiche, intervistato da noi in proposito, ha detto:
“E’ stato imprenditorialmente sbagliato e controproducente interrompere le riprese per circa un mese, solo perché il materiale non era al 100% degno di fede e doveva essere ricontrollato tutto, con la massima serenità e professionalità.
Il materiale in nostro possesso, pur eliminando quello di dubbia autenticità, era a suo tempo più che copioso e sufficiente per poter andare avanti, ma il mio co-produttore, Gianfranco Marrocchi, si è però impuntato e, per non litigare, alla fine abbiamo deciso di stopparci temporaneamente, ma io continuo a sostenere che non era necessario fermarci per così tanto tempo, perché solo una piccolissima parte del materiale acquisito dalla produzione non era propriamente affidabile, ma la maggior parte di questo era molto ma molto più che degno di fede.
Le immagini esclusive da noi acquisite, che immortalano il Governatore Chiodi di notte, mentre si abbraccia e si bacia con evidente trasporto con una sua amica e collaboratrice, ad esempio, sono state esaminate a fondo in tutti i modi e vi garantisco che sono vere al 100%.
Probabilmente, le accuse infamanti, le minacce e le pressioni psicologiche fatte sul mio co-produttore, lo hanno convinto a mollare “Una Camera per Due”, produzione video-giornalistica che mirava e mira solo a portare a galla la verità, pur se certamente scomoda per il Governatore dell’Abruzzo e per altre persone a lui vicine.
Il film, ovviamente, a causa dello stop e dei problemi connessi ad esso, non riuscirà ad andare on-line prima della fine di giugno, ma non me ne faccio un cruccio, perché a me non interessa uscire in concomitanza con le elezioni, delle quali sia a me sia a Marrocchi non interessano.
Il nostro scopo è sempre stato quello di realizzare un film inchiesta basato su elementi reali, e non un film sexy o un film scandalo, come certa stampa, condizionata dal potere politico, ha cercato di far credere per demonizzare e screditare il nostro prodotto.
Ora, comunque, dopo aver riorganizzato le energie e la documentazione idonea a sostenere la trama filmica, ripartiamo a spron battuto con questa avventura cinematografica che, vi dico in anteprima, riserverà numerose sorprese e colpi di scena.
Così come una sorpresa potrebbero essere, tra pochi giorni, le elezioni regionali, che potrebbero mandare a casa molti dei politici inquisiti, tra i quali il Governatore, che si sono dati tanto da fare per bloccare le riprese, così come il mio ex co-produttore può confermare.
La verità, però, non può essere sempre imprigionata e sottaciuta, ma deve essere rivelata, costi quel che costi”.